La terapia infiltrativa con PRP (Platelet Riched Plasma) ovvero plasma ricco di piastrine è una terapia innovativa per il trattamento di tendiniti, lesioni tendinee - muscolari e degenerazioni artrosiche della cartilagine. Il Platelet Riched Plasma è un emocomponente per uso non trasfusionale studiato da numerosi anni in diversi settori della medicina, il cui razionale d’uso risiede nel fatto che le piastrine, di cui è ricco il PRP, rilasciano numerose sostanze che promuovono la riparazione tissutale ed influenzano il comportamento di altre cellule, modulando l’infiammazione e la neoformazione di vasi sanguigni. Le piastrine infatti giocano un ruolo fondamentale nel mediare la guarigione del tessuto danneggiato, grazie alla capacità di liberare importanti fattori di crescita. I granuli contenuti nelle piastrine sono anche fonte di molte proteine coinvolte nello stimolare la proliferazione e la maturazione cellulare, modulare l’infiammazione e attivare altre cellule, regolando l’omeostasi tissutale ed i processi rigenerativi.
Prima di essere sottoposti al trattamento è necessaria una visita iniziale in cui verrà valutata l’adeguatezza dell’infiltrazione di PRP: vengono valutate le indagini strumentali eseguite ed esclusi i pazienti che presentano controindicazioni. Il paziente viene sottoposto ad un prelievo di sangue venoso che viene successivamente centrifugato fino alla separazione in tre strati: plasma povero di piastrine (platelet poor plasma PPP), plasma ricco di piastrine (platelet riched plasma PRP) e globuli rossi (red blood cells). L'obiettivo della centrifugazione è quello di ottenere un’elevata concentrazione di piastrine in un piccolo volume di plasma per poi estrarre la frazione di plasma ricca in piastrine. Prima dell'applicazione viene aggiunto un attivatore piastrinico/agonista per attivare la cascata della coagulazione. Successivamente avviene la somministrazione del PRP al paziente tramite iniezione intra-articolare, intra-muscolare o intra-tendinea eseguita con guida ecografica. L'intero processo dura circa 20 minuti e produce una concentrazione piastrinica da 3 a 5 volte quella del plasma nativo.
L’infiltrazione di PRP non da risultati immediati in quanto i meccanismi di riparazione richiedono tempo: uno studio pubblicato sull’American Journal Sports Medicine riporta il 46% di miglioramento della sintomatologia dopo 4 settimane, il 60% dopo 8 settimane, l'81% dopo 6 mesi. Lo studio conclude che il 93% dei pazienti è completamente soddisfatto dopo infiltrazione di PRP e non viene sottoposto ad intervento chirurgico.
una settimana prima dell’infiltrazione non assumere farmaci antinfiammatori/aspirina
dopo l’infiltrazione non assumere antinfiammatori possibilmente per diversi mesi poiche’ bloccano il processo di rigenerazione
per il giorno della procedura infiltrativa si consiglia di fare solo un pasto leggero
dopo la procedura non ci sono particolari restrizioni dietetiche
il dolore post-infiltrazione puo’ durare fino a 12 ore: si consiglia di utilizzare ghiaccio ed eventualmente paracetamolo (tachipirina)
in alcuni casi e’ consigliabile utilizzare un bendaggio funzionale/tutore o comunque limitare il carico dell’articolazione per un paio di giorni
dopo il trattamento infiltrativo e’ consigliabile eseguire un ciclo di FKT 4/8 sedute
non ci sono specifiche controindicazioni al carico per l'articolazione infiltrata: il paziente puo’ tornare alle piene attivita’ quotidiane appena sara’ in grado di farlo solo con alcune cautele
INDICAZIONI E CONTROINDICAZIONI
Le principali indicazioni terapeutiche nell'ambito muscolo-scheletrico sono:
tendinopatie/lesioni cuffia dei rotatori
gomito del tennista (epicondilite)
gomito del golfista (epitrocleite)
tendinopatie achillee
fascite plantare
strappi muscolari
degenerazioni cartilaginee artrosiche
Le principali controindicazioni sono:
pazienti con ridotto numero di piastrine e/o con emopatologie che coinvolgono le piastrine
soggetti che assumono farmaci che ne inibiscono l'attività (antiaggreganti, aspirina)
in presenza di infezioni virali in atto
pazienti in terapia anticoagulante
pazienti affetti da neoplasia
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